CAPITOLO 2
Armonie interne e armonie esterne
Le proposte pratiche relative al secondo capitolo seguono le definizioni di armonie interne e di armonie esterne. Per le armonie interne sono citati alcuni link al web con esempi di lezioni pratiche relative alla respirazione, alla postura, alla percezione di sé e alla competenza vocale; sono brevi “pillole di conoscenza” con alcuni esempi pratici che potranno eventualmente essere approfonditi. Sempre riguardo alle armonie interne ho deciso di presentare il tema della competenza musicale con una brevissima panoramica sulle più note metodologie didattiche, introducendo riferimenti bibliografici e dando parecchie indicazioni a siti e riviste (non vi saranno cenni alla metodologia della lettura relativa, che saranno presentati nel capitolo 4).
Per le armonie esterne ho scelto invece alcuni esempi tratti dal film Il concerto del registra rumeno Radu Mihăileanu (2009). Consiglio vivamente una visione complessiva del film: qui la storia , ma alcune precise sequenze del film evidenziano momenti in cui di certo le armonie esterne si manifestano in risultati musicali di grande interesse.
Armonie interne
Ecco alcuni esempi efficaci delle singole armonie:
RESPIRAZIONE
La respirazione nel canto. Cantare con il diaframma (Emanuele Taccardi)
POSTURA
La postura: piedi, gambe e bacino (Serena Ottaviani)
La postura: addome, collo e viso (Serena Ottaviani)
PERCEZIONE DI SE’
Qual è la nostra vera voce? (Emanuele Taccardi)
COMPETENZA VOCALE
L’uso della voce (Alejandro Jodorowsky)
COMPETENZA MUSICALE
Alla definizione di competenza musicale occorrerebbe dedicare più di un libro. In questa sezione dedicata alle proposte pratiche e ai consigli per eventuali approfondimenti mi limiterò invece ad alcune indicazioni.
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Armonie esterne
La bella e impossibile favola degli orchestrali del Teatro Bolshoi costretti ad abbandonare la musica durante il regime sovietico, e che riescono con l’inganno a ottenere una scrittura al Théâtre du Châtelet per suonare il concerto di Tchaikovsky per violino e orchestra, ci mostra tanti esempi di armonie. La bella violinista Mélanie è costernata dalla prospettiva di doversi esibire insieme a questo gruppo di musicisti in disarmo, che non riescono neppure a organizzare una prova di insieme. La vediamo sull’orlo di abbandonare tutto; ma viene catturata dalla musica del primo violinista capace di improvvisare ciò che lei non è riuscita a raggiungere con lo studio (primo inserto). Segue un frammento della prova musicale, con un dialogo tra la solista e il direttore d’orchestra (Mélanie scoprirà alla fine del film che il direttore è in realtà suo padre), dove la vena comica e macchiettistica del regista esalta la contrapposizione tra metodo di studio e spirito creativo ( secondo inserto ). Il terzo estratto proposto è l’inizio del concerto vero e proprio: due strumentisti arrivano quando tutti sono già sul palco, e le prime note sono disastrose. Il pubblico sorride, gli orchestrali e il direttore sono imbarazzati e a disagio, la solista vorrebbe scomparire… Ma alle sue prime note parte un gioco di sguardi e di rassicurazioni, e la musica viene da sé. La temperatura emotiva sale e il pubblico inizia a sintonizzarsi con l’orchestra. Anche la solista si lascia andare, si volta verso l’orchestra per confermare l’intesa e si vedono gli strumentisti sempre più a loro agio e davvero “rinati alla musica” (terzo inserto, l’inizio del concerto).
In un film di alto livello, una vera creazione artistica a cavallo tra emotività e genialità, ho ritrovato una definizione piena delle armonie esterne.